Dietro a ogni buon piatto c'è sempre un'ottima birra

Inzona Pub mette fine alla sete infernale dell’Infernetto

Inzona Pub mette fine alla sete infernale dell’Infernetto

Si torna a parlare di locali che offrono abbinamenti tra Cibo & Birra Artigianale; questa volta è il turno di Inzona Pub. Locale situato all’Infernetto, quartiere romano, tra Castel Fusano e la Pineta di Ostia; per chi è di quella zona è una manna dal cielo, mentre per chi si trova all’interno del Raccordo potrebbe risultare leggermente fuori mano.

Ma nessun problema, perché come sappiamo in questo periodo dell’anno, soprattutto nel weekend, avviene la Transumanza Estiva; ovvero i Romani si spostano dalla città verso il litorale romano/laziale. Ma questo diventa un’enorme fortuna per chi, come me, decide di prendere parte a questo spostamento di massa; perché poi quando la giornata giunge al termine e bisogna tornare a casa è meglio evitare di mettersi in macchina e rimanere imbottigliati nel traffico romano.

“Inzona Pub”

La soluzione è a portata di mano, dirigervi verso Inzona Pub e rimanere lì finché non sarà migliorata la situazione per il rientro; nel frattempo godetevi l’attesa con una pinta di birra e qualcosa da stuzzicare, meglio ancora se decidete di cenare. Così ho fatto io e ne ho solamente che giovato, sia come scelta di birra che per la selezione del cibo.

Non tutti sanno che dietro a Inzona Pub, ci sono Luca Parisi e Valentina Parisi, due costole del fu “Stavio”. Un vero punto di riferimento per il movimento della Birra Artigianale, nonché per la selezione di salumi, formaggi e vini; per fortuna che sono riusciti a portare questa loro passione in questo nuovo progetto, nato prima della prima Pandemia.

Ma torniamo a parlare della mia esperienza, di cosa ho bevuto e mangiato, ma soprattutto di come mi sono trovato. A sinistra potete visionare la lista delle birre presenti, la maggior parte delle vie è dedicata al Birrificio BI-DU, poi è possibile trovare la Pils del Birrificio Biren e la West Coast IPA della Beerfirm Romana, Entire Brewing. Apprezzo molto la lista delle birre, che punta sulla semplicità, nulla che sia legato troppo al mercato modaiolo delle artigianali; bere buono e bene, senza troppi fronzoli. Questo tipo di approccio è molto utile soprattutto per farsi conoscere e apprezzare dal quartiere che fino a questo momento non aveva mai avuto modo di provare un locale che trattasse birra artigianale; quindi puntare su questa scelta di birre è l’unica soluzione. Poiché nel litorale laziale non sono presenti tanti locali specializzati in questo tipo di offerta.

Nel frattempo mentre leggo il menù per decidere cosa mangiare e abbinare, prendo la Pils di Biren con un paio di taralli che ci stanno sempre bene. Rimane sempre una piacevole bevuta fresca e appagante, il naso è dominato da note speziate e profumi erbacei che ricordano i prati fioriti primaverili. In bocca, l’amaro si manifesta in un continuo crescendo, rimanendo persistente ben oltre la fine della bevuta, equilibrandosi con la dolcezza dei malti. I taralli sono un piccolo e ben gradito abbinato a questa birra, che lascia al palato una sensazione appagante. Un ottimo apripista per una serata all’insegna di abbinamenti tra cibo e birra, che sono il vero motivo per cui mi trovo ora a scrivere di questa serata.

Si inizia con un assaggio di Diaframma con Pipi e Patate (peperoni e patate), la carne era molto tenera con una sottile crosticina esterna ben evidente e molto saporita; il tutto è accompagnato dai famosi pipi e patate, penso uno dei contorni meno leggeri della cucina italiana, ma sicuramente uno dei migliori. I peperoni avevano la pelle leggermente croccante, invece l’interno era molto morbido, con un sapore dolce, mentre le patate avevano la classica crosticina; che non deve mai mancare in questi casi, si percepiva anche una buona dose di olio che condiva senza essere troppo esagerato.

“Diaframma con pipi e patate con la Aenne del Birrificio Kemker Kultuur”

Abbino a questo piatto la Aenne del Birrificio Kemker Kultuur, una Hoppy Saison luppolata in maniera differente ad ogni singolo batch. In questo caso sono stati utilizzati buone quantità di Styrian G., Hallertauer M., Hersbrucker. Dall’aspetto dorato, schiuma bianca e persistente, al naso un delicato speziato e floreale, in bocca secca e carbonata. Il contributo farmhouse si manifesta finemente con una sottile acidità lattica, integrata in maniera molto elegante.

Continuo, la sessione di “assaggi”, con le Bruschette di verdure stagionali, a base di radicchio grigliato, e le Bruschette con burro affumicato, pomodorini confit e scagli di pecorino. Per entrambe il pane era bene croccante, il radicchio era grigliato decisamente bene, rimanendo consistente e perdendo un po’ del suo amaro al palato, hanno aggiunto anche del formaggio che ha bilanciato la nota amara. Mentre ho apprezzato molto quelle con il burro affumicato, l’affumicatura era delicata; che diventa un tutt’uno con i pomodorini confit, con il loro sapore e dolcezza decisa, invece le scaglie di pecorino donano sapidità e bilanciano la parte dolce.

Anche con le bruschette ho deciso di abbinare la Saison di Kemker, le sue note rustiche e le note maltate, si abbinavano decisamente bene con entrambe.

Si prosegue con la Pancia di Maiale a bassa temperatura, con cipolle alle tre consistenze e carote al burro. Un piatto veramente molto piacevole, la pancia di maiale, era cotta perfettamente, la CBT ha reso la carne tenera e succosa; mentre la rifinitura esterna ha donato una bella crosticina saporita. Tagliando a fette la pancia si può notare come i suoi succhi escano mantenendo umida la carne; mentre le cipolle alle tre consistenze, stufate al forno, in agro e crema, sono un perfetto contorno. Ogni consistenza prevede anche preparazioni e cotture diverse, che danno sapori nuovi a ogni boccone insieme alla carne; invece le carote al burro aiutano a pulire il palato alla fine del piatto, con il loro sapore dolce e una structure croccante. Senza ombra di dubbio è stato il miglior piatto della serata, non soltanto per la preparazione che c’è stata; ma anche per quello che è riuscito a suscitarmi mentre lo mangiavo con tanta soddisfazione.

Come sappiamo il maiale, chiama birre “luppolate”, ma non troppo spinte in questo caso, poiché rimane sempre un piatto delicato; bisogna abbinare una birra che abbia un profilo aromatico e un grado amaricante medio/basso. Così ho preso la Latitante del Birrificio Bi-DU, una Pale Ale da 5%, con una luppolatura che dona profumi di frutta tropicale. La schiuma è fine e persistente. Rispetto alle altre Pale Ale o American Pale Ale, si differenzia per un finale amaro più bilanciato e delicato.


“Scipolla, Signò?”


“Kebab”

Giungo al termine con l’ultima portata, per concludere in bellezza; vi presento sua maestà il Kebab. Pochi ingredienti, ben usati per questo piatto, che sinceramente mai mi sarei aspettato di trovare in un pub; quindi ho deciso di provarlo invece di mangiare un hamburger o qualche altro tipo di panino. Insalata, pomodoro e cipolla assolutamente freschi e croccanti, niente roba appassita; carne tenera e umida, per fortuna non era una soletta di carne secca, dura e gommosa, anzi molto magra e niente grasso che colava. Tutti gli ingredienti uniti da un po’ di maionese e avvolti da una piadina croccante.

Anche in questo caso ho proseguito l’abbinamento con la Latitante di BI-DU, il suo leggero amaro e le note tropicali, si prestavano decisamente al loro scopo; rinfrescare e pulire il palato per il morso successivo.

Siamo giunti finalmente al punto decisivo, il resoconto di questa serata. Come avete potuto intuire, la mia prima esperienza da Inzona Pub è stata più che positiva; è bello poter rivivere in parte la stessa atmosfera di giovialità e serenità di Stavio. Tutto questo grazie al lavoro di Luca Parisi, in cucina, e Valentina Parisi, tra bancone e sala; che sono riusciti a creare, con la loro passione, un luogo sicuro, anzi meglio ancora un Angolo di Paradiso, all’interno dell’Infernetto. Puntare su una zona vergine e residenziale, lontana dai grossi centri abitati è stato un azzardo; ma ciò ha ripagato con clienti fidelizzati, che apprezzato la buona cucina e una selezione di birre artigianali in continua rotazione. Naturalmente è possibile trovare anche una selezione di vini, per chi non fosse un appassionato di birra.

Complimenti ancora a questi due ragazzi che sono riusciti a portare avanti il loro progetto del Pubbetto Inzona di Infernetto.


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