Dietro a ogni buon piatto c'è sempre un'ottima birra

Franken Bier Fest: Le Birre della Franconia tornano a Roma

Franken Bier Fest: Le Birre della Franconia tornano a Roma

Finalmente dopo due anni di fermo (causa Pandemia), torna a Roma, una delle manifestazioni più importanti a livello birrario e culturale; sto parlando del Franken Bier Fest. Un Festival che nasce dalla collaborazione tra Publigiovane, nella parte organizzativa, e Manuele Colonna, per la selezione dei Birrifici e delle birre; con l’unico scopo di condividere e provare questa tipologia di birre, basate sulla semplicità.

Questo evento mette in campo, una serie di birre, tutte a bassa fermentazione, prodotte da Birrifici a conduzione familiare, con anni di tradizione alle spalle. Parlo di birre, che per anni hanno rappresentato l’antitesi degli stili tuttora modaioli, le famigerate Birre Luppolate, le IPA; ma è giunto quel momento, in cui le basse fermentazioni stanno prendendo piede, grazie anche a questi eventi, e vengono sempre più apprezzate e richieste nel quotidiano, dal cliente medio. E’ un aspetto fondamentale, perché vuol dire che la gente sta ricercando sapori classici e semplici; in grado di poter soddisfare il proprio palato senza dover ricercare complessità, avvolte assurde e insensate, ma soprattutto senza dover seguire per forza la moda.

“Il Carico doveva essere portato in salvo”

Alla base del Franken Bier Fest, troviamo diversi punti cardine: ricercatezza, scelta e freschezza. Ciò avviene in un periodo che dura diversi mesi, in cui Manuele viaggiando in lungo e largo per la Franconia, fa visita ai diversi Birrifici; per testare e scegliere le birre che costituiranno le basi del festival. Tutto termina quando un paio di settimane prima dell’evento viene effettuata la spedizione dell’intero carico.

Ecco come si svolge a grandi linee il Festival dietro le quinte. Mentre per avere un’idea del vero lavoro che c’è dietro a tutto questo, vi invito a leggere il libro “Birra in Franconia” di Manuele Colonna, edito da Publigiovane Editore.

Ma passiamo oltre e concentriamoci su ciò che sono riuscito a bere in uno dei tre giorni del Festival; ho scelto di trascorrere l’intero sabato sera, perché è il giorno di culmine sia per le birre presenti sia per la partecipazione delle persone, rendendo l’evento più vero e conviviale. 

Ho deciso di iniziare la serata con la “Keller” di Sonnen Bräu (Mursbach), spillata a caduta dalla botticella. Al naso si incontrano note leggermente fruttate e un accenno di mela verde. Le note maltate conferiscono morbidezza e corposità alla bevuta, mentre il luppolo dona una leggera e piacevole amarezza sul finale. Sonnen Bräu è un piccolo birrificio, con una piccola produzione annua di 900hl, oltre a questa ottima Keller; il nuovo Birraio si dedica a produrre delle birre che si discostano dalla produzione classica della zona, alcuni esempi possono essere le IPA e le Porter.

Poiché l’inizio mi è sembrato dei migliori, continuo la mia ricerca verso la prossima birra; districandomi tra i soliti saluti…pacche sulle spalle…che bello rivederti…che mi racconti…ma com’è questa birra, e via dicendo, fino a quando la mia ricerca volge al termine.

Eccola lì, coperta dalla folla, in un angoletto del bancone, la “Festbier” di Stern Bräu Scheubel (Schlusselfeld). Così senza neanche chiedere info, ne prendo mezzo boccale e non appena lo avvicino alla bocca non me ne stacco più. Per puro caso ho trovato quella che sarà la mia birra della serata, e che berrò a più riprese. Questa birra è stata una vera e propria sorpresa, estremamente pulita senza alcun tipo di puzzetta o sapore sgradevole; con una buona secchezza e una fumosità che non mi aspettavo, ma soprattutto molto facile da bere. Questo birrificio è attivo dal 1828 producendo continuamente stili classici, dal gusto rinfrescante e leggermente luppolato.

Terminata la seconda birra, riprendo la mia ricerca per la terza birra da provare, ma questa volta la ricerca si fa lunga e mi devo spostare in un altra zona per riuscire a trovare ciò di cui ho bisogno. Ma finalmente trovo qualcosa che colpisce la mia attenzione e di certo non mi tiro indietro; provo la “Zwickel” di Brauerei Reichold (Hochstahl). Questa Zwickel è leggermente ambrata, con un bel cappello di schiuma; al naso si percepiscono leggere note fruttate/floreali. Al palato troviamo sapori di malto e crosta di pane. Il tutto ben bilanciato, molto piacevole da bere, potrebbe essere una buona birra per iniziare o come cambio di rotta per poi bere altri tipi di birra. Contento di averla bevuta, ma non così soddisfatto da prenderne un’altra.

Ho deciso di dedicarmi per le successive bevute alle botticelle; si lo so, sono abbastanza naif, ma che ci posso fare se mi ispirano tanta tradizione, in fondo è quello che si cerca in questo festival. Procedo con la “Mönchsambacher Export” del Birrificio Zehendner. Dal color dorato carico, visivamente opalescente con schiuma ben compatta e sostenuta. Al naso sprigiona note di panificazione dolce, punte mielate, floreali e piccole sfumature fruttate. Alla bevuta, il corpo risulta medio-leggero, con un buona carbonazione, rendendola snella e molto scorrevole. Il finale amaro, con note erbacee pulisce la bocca, preparandola al sorso successivo. Veramente una buona birra da bere senza problemi.

La mia sete è tanta e la mia voglia di provare lo è molto di più, quindi continuo il giro e vado a scegliere la quinta birra. Scelgo la “Ungespundet” di Brauerei Spezial (Bamberga), uno dei dei Birrifici più tradizionali della zona; apprezzato specialmente per le sue birre affumicate e la locanda, un vero must per gli appassionati di queste birre. Una Keller da 4,9%, si presenta di colore giallo dorato e leggermente torbida, con una schiuma non eccessiva. L’aroma è di fiori di campo, frutta gialla, miele di millefiori. Al palato è decisamente beverina, con un corpo medio e un leggero amaro nel finale, piacevole e bilanciato. Il tutto richiama, senza indugi, il sorso successivo e così via, fino ad avere il boccale vuoto; ma come è possibile!?

Purtroppo è giunto quel momento, in cui questa mia “piccola” degustazione, se così può sembrare, volge al termine; ma vi posso assicurare che le birre bevute sono state molteplici e nel complesso tutte molto valide, come ci si potrebbe aspettare da questo Festival. Eh lo dici con quella faccia sorridente!? Regolare…questa è la faccia di chi ha bevuto la “Franconia nel Coccio”, di chi finalmente dopo anni ha potuto bere in compagnia di persone care e amiche, tra chiacchere e sorrisi; in una splendida location nel cuore di Roma. Il lavoro che c’è stato dietro ha permesso di mantenere alto il livello raggiunto negli scorsi anni, anche dopo due anni di fermo per la pandemia. Ma ora posso finalmente guardare oltre la fine del boccale, pensando già al prossimo evento a cui parteciperò.

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